Non mi riferivo ai vinili di Siglandia, parlo in generale.
Il trasferimento da analogico a digitale, se fatto con criterio (ad esempio 48000 khz a 24 bit) genera un'onda digitale assolutamente conforme a quanto l'orecchio umano riesce a sentire. Le frequenze che vengono tagliate dal 24 bit campionamento sono molto, molto, molto oltre la soglia udibile dall'Uomo.
Ciò che viene a mancare, lo sentono solo i pipistrelli (forse).
Incidere un vinile oggi, comporta due vantaggi: il materiale usato è migliore (non c'è più da risparmiare i decimi di lira, essendoci molto più margine rispetto a quando i vinili erano ultra diffusi; spendi di più ma hai un prodotto di qualità maggiore); inoltre riversando con i nuovi impianti da digitale, su vinile NON viene registrato il fruscìo, che il più delle volte è il VERO problema dei vinili (ben più della loro usura).
Di conseguenza, anche se "su carta" parliamo di un'onda sonora "incompleta" in quanto digitializzata, a conti fatti, a orecchio (che è ciò che conta, visto che i dischi li ascoltiamo con le orecchie, non con carta e biro), i vinili di oggi suonano meglio.
Poi, che ci siano determinate eccezioni, nel bene e nel male, non ci piove. Ma è questione di come sono stati stampati quei dischi, non della tecnologia a monte.
Secondo me i vinili incisi da master digitali ad alto campionamento, stampati con le tecniche di oggi, danno la birra ai vinili vintage. Ovviamente se fai un vinile partendo da mp3, o da un cd fatto male, il vinile non sarà un granchè. Parlo per prove di ascolto effettuate, non per ipotesi o teorie matematiche (che lasciano il tempo che trovano).