Cari amici, ahimè il mondo della discografia è pieno di cose strane... se pensate che nel disco di "Caio" non può apparire Tizio perchè è di un\'altra casa discografica, nè può suonare Sempronio in quanto legato da un contratto ad un\'altra ancora. Ma quello di cui parlate voi, almeno da quanto ho capito, fa parte di un altro discorso: moltissimi film, specialmente anni \'80, non hanno una propria colonna sonora, bensì un cocktail di canzoni, più o meno belle, che i registi usavano applicare sulle loro pellicole, in quanto si trattava di hit del momento. Beh, a parte il fatto che tale moda la trovo piuttosto aberrante in quanto abbassa la figura del compositore a scribacchino di temini secondari, secondo me tale moda è dovuta ad una totale ignoranza di una certa stirpe di registi che, non conoscendo la musica, non sarebbero mai stati in grado di spiegare ad un qualsiasi musicista cosa volessero per le loro pellicole. In più, siccome nove volte su dieci si trattava di film a dir poco scadenti, per attirare la gente nelle sale, cercavano di condire una "pietanza sciapa" con qualche canzone di successo. Il fatto che questi film, in seguito, siano diventati dei veri e propri "cult" (vedi i filoni con Lino Banfi, Pozzetto, ecc.) lo si deve esclusivanmente alla bravura degli interpreti e non certo alla colonna sonora o al montaggio, o ancora alla regia.
Terzo ed ultimo problema, come dicevo prima, sta nel fatto che il più delle volte le canzoni usate per un film, appartenevano a diversi cantanti e di conseguenza diversi editori che non si sarebbero (e non si mettono) mai messi d\'accordo per pubblicare un disco.
Insomma, cari amici, ascoltate bene quelle colonne sonore che definite semisconosciute e sentirete che sono state composte, il più delle volte, da grandi maestri. Maestri che hanno fatto la storia del Cinema Italiano e che sono andati scomparendo, via via che scompariva quel Cinema con la C maiuscola, spodestato da cialtroneria, cattivo gusto, ignoranza e faciloneria.