Ristampa di un disco capolavoro del jazz di ricerca italiano, sicuramente uno dei dischi più rappresentativi del pianista Franco D'Andrea, per le sue caratteristiche di jazz progressivo e di ricerca il disco attualmente recensito come disco del mese sulla rivista "Jazzit", ed stato giudicato come evento discografico dell'anno su nel portale web del SIDMA(Società Italiana di musicologia Afro Americana) www.sidma.it.
Tracklist:
1. URW(F. D'Andrea) 2. Frammento(F. D'Andrea) 3. Un Posto all'Ombra(F. Tonani- F. D'Andrea) 4. It Ain't Necessarily So(G. Gershwin) 5. Echi(F. D'Andrea) 6. Beatwitz(F. Tonani- F. D'Andrea)
Note del musicologo Luca Bragalini:
L' LP "Modern Art Trio" (Vedette- VSM 385454), Franco D'andrea, Franco Tonani e Bruno Tommaso, un capolavoro del jazz europeo dei primi anni Settanta. Stampato in poche copie fu fin dalla sua pubblicazione una rarità per collezionisti. Una ristampa del 1978 sensibilmente più diffusa nondimeno minata da una equalizzazione del suono non fedele all'originale. Nel mentre i nastri della seduta d'incisione andarono persi. Oggi, dopo quasi quarant'anni, grazie a questa ristampa sarà ancora possibile ascoltare l'eccezionale musica del Modern Art Trio fedele al sound originario del 1970. 6 tracce che denunciano una concezione musicale che ancora oggi lascia a bocca aperta per l'originalità e la modernità. Difficile tentare una definizione univoca di una musica che tradisce tanto l'amore per il free jazz con le sue melodie angolari (U.R.W) ed i suoi timbri estremi (aspetto che affiora prepotentemente nelle composizioni in cui D'Andrea e Tonani si affidano al polistrumentismo: Beatwiz e Un Posto all'Ombra) tanto la tradizione (It Ain't Necessarily So). Ma Modern Art Trio molto di più di un disco si sintesi: per la prima volta nella storia del jazz i principi della musica seriale si sposano all'improvvisazione in modo compiuto (nulla di paragonabile agli esperimenti fatti in precedenza dove i due mondi solo si sfiorarono senza compenetrarsi) . Per il progetto Modern Art Trio D'andrea mise a punto una strategia fondata sull'analisi degli intervalli della melodia che poi non mancherò di rielaborare per tutta la sua carriera ma che in questo disco trovò la sua prima sistematizzazione. Allora Modern Art Trio è il rigore del numero (caro alla musica seriale) ma è anche l'impeto dell'improvvisazione jazz di tre giovani ma già allora rinomati performers, un disco per trio ma talvolta ci imbattiamo in composizioni da cui risuonano flauti, sassofoni, trombe e piani elettrici, è un inno al minimalismo ma alcune opere (a firma di Tonani) hanno l'andamento formale di una suite, è un ponte verso il passato del jazz, ma anche un atto di stima nei confronti di quel tanto criticato presente (1970) e soprattutto un teorema proiettato in un futuro molto molto lontano. In altre parole un capolavoro. |