Con la musica cerco fondamentalmente due cose: la prima è il suono, il mio suono che ho dentro, il suono che mi rappresenta. Con questo suono cerco di dare un'immagine e al tempo stesso creare uno stato d'animo tale da rendere possibile lo scambio e l'incontro dapprima con i musicisti e quindi con il pubblico. La seconda è appunto l'incontro: cerco attraverso la musica l'unione e non il consenso. Cerco un legame, una motivazione, un filo, una discussione composta di concetti a volte complessi, altre volte delicati, o, altre volte ancora profondi, ma comunque espressi in maniera semplice o almeno tanto logica da poter accogliere indistintamente tutti. Non suono assolutamente per una elite di intenditori, ma bensì per chiunque abbia voglia di accogliere e di essere accolto, almeno per la durata di un concerto, dimenticandosi di guardarsi o di sentirsi guardato. (Luigi Bonafede)
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