Parlare in questa sede della bravura fantasmagorica, della tecnica trascendentale, della adamantina trasparenza del suono e dell'arte di Domenico Ceccarossi sarebbe a dir poco superfluo e - almeno per un "non adetto ai lavori" come me - presuntuoso. E' comunque un fatto assodato che la leggendaria abilitā di Domenico Ceccarossi ha sollecitato costantemente numerosi compositori contemporanei a scrivere per lui: ed ā¨ perciō per suo esclusivo merito che la letteratura per corno si ā¨ arricchita in questi ultimi anni (con quale vantaggio per la tecnica dello strumento ognuno puā˛ immaginare) in maniera determinante. E' semplicemente sbalorditivo come Ceccarossi - uno dei massimi cornisti di ogni tempo ed interprete giustamente celebre nel repertorio classico (Mozart, Beethoven, Schumann, Brahms, R. Strauss, per citare solo i nomi pių famosi) - si accosta a composizioni di oggi, gran parte delle quali scritte appositamente per lui. Ritroviamo la stessa limpidezza, lo stesso arioso fraseggiare, la stessa spontaneitā e naturalezza (che ā¨ poi in ultima analisi, l'estrema disponibilitā umana dell'artista) che avevano caratterizzato quelle interpretazioni. Questi dischi (vol. 1 e 2) costituiscono, se ce ne fosse stato bisogno, un ulteriore esempio del rapporto, fecondo e determinante tra Ceccarossi e la musica di oggi: meglio, del modo, unico e irripetibile, con cui la musica di oggi si realizza e diventa vita e arte nell'interpretazione dello strumentista e compositore abruzzese. (Renato BadalāŦ - tratto da una recensione)
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