Lazzaro, alzati e cammina! Queste parole esclamate da Gesù di Galilea davanti alla tomba del suo amico Lazzaro, a Betania, esprimono fede incondizionata per qualcosa ben oltre la nostra comprensione. Queste parole riempiono con la fede la storia che attraverso i secoli ha avuto molteplici interpretazioni. Il cinema, custode più recenti della storia contemporanea, non è rimasto impassibile alla questione, portando sul grande schermo molte produzioni che, in un modo o nell'altro, hanno cercato di spiegare la resurrezione a cui l'uomo anela. Questo è il posto dove Lazarus Project si sviluppa, l'ultimo film diretto dal regista nato a Las Palmas Mateo Gil. Per la sua singolare visione questo regista estremamente interessante ha professato una fede a priori nel compositore Lucas Vidal (The cold light of day, Palm trees in the snow, Nobody wants the night), una bella conferma delle nuove generazioni di musicisti spagnoli per il cinema. Amore, vita e morte (metafora cristiana) sono gli argomenti sacri su cui il regista costruisce il discorso. Vidal trasferisce questi elementi narrativi sul pentagramma. Amore, vita e morte sono scolpiti dal tocco delicato di questo sensibile compositore che reinterpreta a suo modo l'episodio della resurrezione di Betania. La musica di Vidal ci mostra come il compositore nato a Madrid stia cercando nuove strade da percorrere. Lontano dai suoni nello stile di Zimmer che lo hanno accompagnato per buona parte della sua produzione, Lucas si immerge in un tepore freddo universale e minimalista, vicino a Gattaca di Nyman o a Disconnect di Richter, due musicisti che mantengono integra sebbene al minimo l'essenza del loro espressionismo. Mateo Gil offre a Vidal la possibilità di creare una rottura, un compito che il musicista accetta con maturità componendo una partitura esemplare. Le melodie si susseguono l'un l'altra senza pausa, con un incedere leggero ma coinvolgente, enfatizzando il profondo stato emotivo di Lazzaro, un paradigma di solitudine insopportabile (vita e morte) del nuovo Adamo. Delicata, onesta e profondamente genuina, la musica di questa produzione futuristica concepita da Mateo Gil sboccia attraverso un leitmotiv austero con l'abilità del mutamento, life's theme (Flashback). Una canzone per la vita intessuta dal musicista negli struggenti archi della sua orchestra. La melodia delicata, elegante e struggente di una vita che non è la vostra, un dono che Lucas offre in soli tre minuti. Questi tre minuti sono sufficienti a confermare la maturità di un musicista chiamato a grandi prove.
1. Birth 2. Whats His Name 3. Lizard Flashback 4. Facing Death 5. The Plunge 6. Operation 7. Waking up 8. First Step 9. Mind Writer (Intro) 10. Mind Writer 11. Nostalgia Child 12. The Elderly 13. Lazarus in the Bible 14. Birthday Box / Lover's Chronicle 15. The Letter 16. Self Exploration 17. Marc's Dark Future 18. Sex Attempt 19. Questioning Death 20. Resurrection Fanfare 21. Naomi's Resurrection Announcement 22. Encounter With Wes 23. Elizabeth and Marc's Goodbye 24. Life's Theme (Flashback) 25. Resurrecting |