La Dolce Vita pluripremiato capolavoro del 1960 diretto da Federico Fellini è sicuramente uno dei film più famosi della storia del cinema italiano, inserito nella top 100 dei più grandi film del ventesimo secolo. Un successo che non si è mai spento nei decenni divenendo simbolo culturale e modello di riferimento per tutte le generazioni di registi, da Antonioni ad Allen fino a Sofia Coppola. Durava ormai da 15 anni la straordinaria collaborazione con il maestro Nino Rota che anche in questo caso firma le musiche originali del film, Palma d'Oro al Festival di Cannes nel 1962 e grazie alle quali proprio Rota fu candidato ai Grammy per la migliore colonna sonora originale. Nino Rota ci conduce con le sue musiche suadenti nell'atmosfera magica ed nell'elegante della Roma raccontata da Fellini creando in una perfetta sintonia tra immagini e suoni, un affresco storico dell'Italia di quei tempi con le sue molteplici e surreali contraddizioni. I protagonisti interpretati dalla splendida Anita Ekberg e dall'affascinante Marcello Mastroianni diventati icone di un'epoca, vengono illuminati dalle sonorità del maestro Nino Rota. La Dolce Vita è uno dei 30 titoli che compongono la nuova collana dedicata alle colonne sonore che hanno fatto la storia della musica da cinema, proposta da Sugar in versione completamente rimasterizzata e con una nuova veste grafica, in uscita dal 13 Marzo. Tutti i titoli della collana sono arricchiti dalle parole di Marco Mueller produttore, critico cinematografico e direttore dei più importanti festival del cinema il quale afferma: "Il cinema è il luogo dove la musica diventa qualcosa di diverso perchè possiede un proprio ruolo dentro un insieme. Privato della musica, il cinema sarebbe amputato di un elemento essenziale della sua natura. Quando un importante musicista ha lavorato con un importante cineasta, ne è scaturito un accordo tra forti personalità individuali, dove una grande musica rafforzava un grande film e viceversa. E' di questa parte delle avventurose storie del cinema italiano (e non solo italiano), che la ragionata riproposta dei grandi titoli del catalogo C.A.M saprà rendere conto. Proponendo una deviazione dalla musica di concerto modernista, un'alternativa alla musica leggera. Un continente tutto da (ri)scoprire". |