Vi chiederete perché ho girato l'avventura di "Cacciatori di Navi". E 'stato perché per molti anni ho voluto completare la mia affresco di film dedicata al mare. Nel 1952 ho fatto "Sesto Continente", il mio primo documentario scientifico raffigurante la vita sotto le onde del mare. Nel 1956, con l'aiuto di Ennio Flaiano, ho girato "L'Ultimo Paradiso" il mio secondo documentario su come, in modo epico, gli oceani hanno ispirato la nostra letteratura classica. Infine nel 1960 ho diretto "Ti-koyo E Il Suo Pescecane" basato su una sceneggiatura di Italo Calvino, che raffigurava il mare in modo leggendario, come in "Oceano" nel 1970, che era anch'esso basato su un racconto popolare tradizionale delle persone che vivono nelle isole del Pacifico. "Fratello Mare" è stato dedicato nel 1975 alla scomparsa della cultura tradizionale del popolo polinesiano (il documentario è stato girato tra i pescatori del atolli polinesiani Tuamutuè). Ma c'era un altro aspetto del mondo oceanico che era stato lasciato indietro, e al quale ho dedicato il film "Cacciatori di Navi". Era circa il lato magico, il potere magico del mare e il suo potere di suscitare paura e terrore, da tempo immemorabile e ovunque. Le navi-fantasmi e gli dei oscuri delle profondità sono il soggetto del film che racconta la storia di quattro amici spensierati, che, senza rendersene conto, sfidano il segreto della forza indomabile del "maledetto mare" che, alla fine, li vince , dopo un'avventura che coinvolge in un crescendo, e che è stato reso possibile da un mare straordinariamente spettacolare come quello del Brasile amazzonico, dove il film è stato girato...... FOLCO QUILICI |