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Cinvento de Masi 2007

09/06/2007

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Cinvento de Masi 2007
Cinvento de Masi 2007

Cinevento de Masi 2007 - Il giorno dopo
È proprio vero… quando per arrivare ad un traguardo si fatica parecchio, la soddisfazione per ciò che si è conquistato è traboccante!
La prima edizione del Cinevento de Masi, che si è tenuto sabato sera a Rocca Priora, si è chiusa ed è stata un successo strepitoso, sotto tutti i punti di vista.
Grazie allo sforzo congiunto dell’organizzazione e del Comune di Rocca Priora (con in testa il sindaco Franco Spoto e l’assessore Andrea Penza), si è svolta una grande giornata di Spettacolo che ha visto protagonista il Cinema italiano (quello vero!!!), lontano da quel “Cinema deprimente” di cui più che giustamente parla il regista americano Quentin Tarantino. Hanno partecipato Umberto Lenzi, Lamberto Bava, Franco De Gemini, Alessandro Alessandroni, Bruno Zambrini, Edda e Giacomo Dell’Orso, Francesco Santucci, Mimmo Del Prete e Stefano Torossi, tutti in una cornice a dir poco affascinante che solo il più alto dei Castelli Romani poteva offrire.
Il pubblico, fra cui si potevano riconoscere personalità di ogni genere (artisti, cantanti, attori e produttori) ha potuto assaporare, in una tiepida serata di giugno, sotto un cielo stellatissimo, prima un’interessante discussione sul Cinema di Genere, condotta magistralmente dal giornalista Fabio Babini, alla quale sono intervenuti Lamberto Bava ed Umberto Lenzi, oltre ai maestri Franco Micalizzi e Franco De Gemini. Durante il dibattito si è parlato del libro “Galoppando a cavallo di mio padre” di Filippo de Masi, dedicato alla vita del vero protagonista dell’Evento: Francesco de Masi.
L’incontro si è chiuso con la consegna del primo premio Francesco de Masi a Lamberto Bava “…sublime inventore di grandi incubi” ed Umberto Lenzi “… poeta del poliziesco all’italiana”.
Dopo un rinfresco offerto dal primo cittadino del paese, i numerosi spettatori hanno avuto la fortuna di assistere ad un concerto strepitoso condotto dal M° Franco Micalizzi, che ha proposto i più accattivanti temi dei polizieschi anni ’70 ed ha arrangiato per l’occasione due extra di Francesco de Masi (tratti da The Big Game e Lo Squartatore di New York). All’esecuzione hanno preso parte diciotto musicisti eccezionali (chitarra, tastiera, basso, chitarra elettrica, percussioni, batteria e 12 fiati), più dei veri e propri out sider: Alessandro Alessandroni che ha fischiato e suonato la chitarra facendo ascoltare il bellissimo tema dei titoli di Lone Wolf Mc Quade di de Masi, oltre ai classici morriconiani e al celebre Lo chiamavano Trinità di Micalizzi; Franco De Gemini che ha eseguito L’uomo dell’armonica; Edda e Giacomo Dell’Orso che hanno fatto davvero sognare il pubblico con C’era una volta il west, Giù la testa e Metti una sera a cena.
Finito il concerto il pubblico si è riversato sullo stand della Beat Records dove si potevano acquistare CD, libri e poster inerenti la serata, con la possibilità di farli autografare. Uscivano in anteprima, infatti, le colonne sonore di Napoli Spara! di Francesco de Masi, Italia a mano armata e Napoli Violenta di Franco Micalizzi e Rapporto Fuller base Stoccolma di Armando Trovaioli.
Al termine il sindaco Franco Spoto, visibilmente commosso, ha promesso che il Cinevento de Masi diventerà un appuntamento fisso ed ha proposto per l’anno successivo di dedicare la rassegna al Western all’italiana.
Noi, ovviamente, raccogliamo l’invito ed inizieremo già da domani a lavorare alla seconda edizione…
Prima di chiudere però dobbiamo ringraziare il pubblico, la gente che assistito allo spettacolo. Senza tutto il loro affetto ed il loro calore il Cinevento de Masi non avrebbe avuto senso. Grazie di cuore a tutti e arrivederci all’anno prossimo!

IL DIBATTITO

Quello che il Cinema di Genere italiano ha fatto nel corso degli anni ’50, ’60 e ’70, non si può dimenticare, sostanzialmente perché grazie a questo fenomeno siamo diventati famosi nel mondo. In quel mitico tentennio si giravano nel nostro Paese qualcosa come 200, 250 film l’anno e tutti (dico tutti!) uscivano nelle sale in cui la gente faceva la fila per entrare. Oggi ci reputiamo soddisfatti se arriviamo a produrne una ventina e non tutti arrivano al grande schermo. Inoltre, di quei pochi fortunati che vedono la luce, tre o quattro sono i classici panettoni natalizi, un altro paio sono frutto di raccomandazioni e fanno talmente pena che la gente preferisce rinchiudersi a casa con il grande fratello e degli altri se ne salva uno, in genere quello di Ozpetek o, se siamo fortunati, un altro di qualche impavido maestro come Bava, Argento o Comencini. Per il resto mi trovo perfettamente in accordo col maestro Tarantino quando afferma che il Cinema italiano è deprimente…
Su questa linea erano anche gli interventi di Lamberto Bava e Umberto Lenzi. Quest’ultimo strappava addirittura l’applauso quando sosteneva che per lo meno ai suoi tempi le pellicole venivano prodotte dai produttori, mentre oggi, la gran parte delle opere che vediamo, sono frutto dei finanziamenti statali.
Lamberto Bava ha parlato del suo lavoro, quello di regista, che ha cominciato con suo padre Mario (al quale dovremmo costruire un monumento su tutte le piazze) e dell’amore che ci vuole per poter ancora credere in questa professione. Ha raccontato di come è arrivato a dirigere la sua prima pellicola e del modo in cui sono venuti alla luce molti dei suoi capolavori. Commovente quando ha confessato di avere un debole per i figli che vogliono proseguire la professione dei propri genitori (anche perché fra il pubblico c’era suo figlio Roy, bravissimo aiuto regista e uno dei più promettenti direttori del Cinema italiano).
Umberto Lenzi ha affrontato in maniera lucida ed appropriata il discorso sulla grande crisi del Cinema italiano. Lui che ha frequentato tutti i generi, dall’horror al giallo al poliziesco, si è soffermato su quest’ultimo per raccontare come si facevano i film ai suoi tempi, dalla scarsezza dei budget, alla manifattura degli effetti, alla genialità di chi si trovava a dover girare con pochissimi mezzi storie complicate. Inoltre ha rivelato che le storie di certi soggetti venivano direttamente dalle pagine dei quotidiani, in particolare dalla cronaca dell’Italia degli anni settanta… ecco come nascevano pellicole come Roma a mano armata o Napoli violenta. Addirittura epico è stato il momento in cui il grande maestro ha attaccato certi critici, raccontando come gli stessi nomi che una volta lo sbeffeggiavano, dopo le parole di elogio di registi come Tarantino o Raimi, oggi gli mettono cinque stelle all’interno dei loro prestigiosissimi saggi…Tutto ciò potrebbe far pensare allo sfogo di un grande regista in debito di idee, ma se pensiamo che sono più di cinque anni che un regista come Enzo Girolami cerca invano un produttore per girare un film e che, allo stesso tempo escono, anzi non escono nelle sale boiate partorite da finanziamenti statali assegnati non proprio per meriti artistici, allora ecco che quanto detto da Lenzi dovrebbe far pensare.
Allora non rimane che ringraziare gli ospiti di questo Cinevento de Masi 2007 per aver offerto, oltre alla loro professionalità ed al loro bagaglio di inestimabile valore, concetti su cui riflettere fino all’anno prossimo… fino al secondo Cinevento…

IL CONCERTO

Quando Franco Micalizzi è salito sul palco ed ha iniziato a dare vita al concerto “Cinema a mano armata” con la sua Big Bubbling Band, sembrava davvero un sogno. Le note delle più attraenti colonne sonore dei polizieschi italiani come Napoli Violenta, Italia a mano armata, Il cinico l’infame e il violento, rimbalzavano da una parte all’altra della piazza. Una piazza riempita da un bellissimo pubblico, numeroso e attento, accorso per vedere qualcosa che valeva la pena percepire per poter un giorno raccontarlo ai nipotini.
Sinceramente mi sento fiero di aver dato un volto ed una fisicità al fischio ed all’armonica di tanti western, o alla voce quasi angelica del mitico Sciòn Sciòn di Morricone. Quanti potranno dire di aver visto Alessandro Alessandroni fischiare e suonare dal vivo assieme ai suoi amici Franco De Gemini, Edda e Giacomo Dell’Orso?
La soddisfazione per noi che abbiamo fatto nascere un Evento che a quanto pare avrà lunga vita, non sta nel compiacimento sterile di poter dire “siamo stati bravi”. La vera soddisfazione è rappresentata dai ringraziamenti che abbiamo incassato dalla gente comune che ha sentito per la prima volta eseguire delle colonne sonore e che ci chiede se l’anno prossimo si rifarà.
Altra fonte di grandissimo appagamento sta nell’aver fatto vivere il nome di Francesco de Masi, vero ispiratore di questa iniziativa. Il grande Maestro, da lassù, sarà stato sicuramente contento di percepire un enorme affetto e tanta passione per ciò che lo ha reso famoso nel mondo, la sua musica.
Per quanto concerne il pubblico ho visto collezionisti accorrere da tutt’Italia (c’erano ragazzi che arrivavano da Bari, altri dalla toscana, da Vasto, altri ancora da Piacenza) per far firmare un LP dai propri beniamini o per scattare una foto con loro.

Come descrivere la gioia di aver già visto, a nemmeno 24 ore dalla fine del concerto, le immagini del castello di Rocca Priora colorato dalle note del Cinevento de Masi, su “you tube”, il sito più cliccato del web? Non ci sono parole…

Un sincero ringraziamento, quindi, a tutti quanti sono intervenuti ed in particolare a chi ha partecipato alla realizzazione del primo Cinevento de Masi!

www.francescodemasi.com

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