La Max Bunker Press ha appena rilanciato in edicola una monografia su Kriminal (e anche una su Satanik, la sua controparte femminile) ed ecco che la prolifica etichetta Beat Records di “harmonica man” Franco De Gemini ristampa la colonna sonora originale. È una di quelle chicche imperdibili sia per gli estimatori (e conoscendone qualcuno, direi maniaci) di colonne sonore, sia per i collezionisti e amanti del fumetto noir italiano targato anni ’60 e ’70. L’impeccabile confezione offre le musiche composte dalla coppia di maestri Roberto Pregadio e Romano Mussolini, ovvero nomi da pesi massimi della musica italiana di quegli anni. È emozionante sentire la viva voce del M° Pregadio invitare all’ascolto della colonna sonora originale composta e orchestrata da lui stesso nel lontano 1966, in occasione della pellicola diretta da Umberto Lenzi. Questa colonna sonora che fa il paio con quella realizzata per il film Satanik del 1968 mette in evidenza le capacità dei musicisti che passano agevolmente dallo swing in salsa shake, alle composizioni esotiche e in taluni casi orientaleggianti, per sottolineare il cambio di location dell’anti-eroe mascherato. Dalle ritmiche spagnole per la sequenza della corrida a Madrid alle melodie orientali per le sequenze ambientate ad Istanbul. L’easy listening regna nella sequenza 5, mentre la sequenza numero 7 si presta bene a descrivere i repentini cambi di ritmo presenti nell’intera colonna sonora, a un inizio sospeso fa seguito una forsennata corsa che sfuma in un classico accompagnamento per eleganti serate di gala. Al ritmo delle sane scazzottate di una volta, sono musiche jazz in odor di lounge, quelle dirette dal Maestro Pregadio. Impeccabile e inarrivabile fusione di shake e bogaloo, i temi e le arie swingate di questa colonna sonora la iscrivono di diritto nel novero delle migliori pellicole italiane dell’epoca. Parliamo del 1966 e fumetti come Diabolik, Kriminal e Satanik la fanno da padrone in edicola, con tirature che farebbero rabbrividire qualsiasi editore ai tempi nostri. Basti pensare al successo transalpino, (col titolo Satanik) di un foto-romanzo a forti tinte noir quale Killing, “diretto” dal nostrano Rosario Borelli. In effetti la creazione è tutta italiana e il mito pure, quando nel 1964 cominciano sulla scia delle diabolike sorelle Giussani, a comparire tutta una serie di albi a fumetti per nulla scontati e assolutamente non desiderosi di compiacere il perbenismo dei benpensanti. Roba da superuomo di massa, per dirla con Eco, ovvero successi capaci di vendere decine (quando non centinaia) di migliaia di copie in edicola. Case editrici e autori emergenti all’arrembaggio di un nuovo mercato che si stava aprendo all’insegna del noir e che avrebbe visto negli anni sessanta il suo momento di massimo splendore in termini di pubblico e pubblicazioni. Max Bunker ai testi e Magnus alle matite, sfornarono alcuni dei personaggi più amati dal pubblico italiano e non solo, come Alan Ford e il gruppo T.N.T., Satanik e appunto, Kriminal. La storia di questo malvivente londinese che da trapezista si tramuta in abile scassinatore e all’occorrenza omicida e galantuomo. Ci voleva tutta l’esperienza di session men navigati ed esperti direttori d’orchestra come Roberto Pregadio e Romano Mussolini per dare alle stampe il commento sonoro delle gesta del più famigerato kriminale del Regno Unito (dopo James Bond, s’intende).
Leonardo Vietri |